L’Anticipazione degli Eventi


Capitolo 3.6 de Il Maestro di Bottega

Per finire la giornata, Luciano aveva proposto a Matteo di dare un’occhiata al loro programma per l’indomani. Aveva acceso il suo computer e stavano consultando lo scadenzario.

«Una tecnica importantissima per la nostra operatività quotidiana è l’Anticipazione degli Eventi» esordì Luciano.

«Mi sembra di ricordare che sia la possibilità di inserire nel Cruscotto qualcosa che deve essere fatto in futuro, in modo da poterlo avere sempre in evidenza sul proprio scadenzario…» Matteo non aveva attribuito a quella tecnica l’importanza che Luciano sembrava attribuirgli, perciò rimase in ascolto.

«L’anticipazione degli eventi è una tecnica basilare del tuo lavoro. Quando hai appena finito un’attività, come ad esempio la visita ad un cliente, sei sicuramente nelle migliori condizioni per decidere quale dovrà essere la tua prossima mossa, anche se questa sarà tra una settimana o un mese o un anno. In quel momento infatti sei ancora concentrato su quello che hai appena fatto e ricordi tutto con chiarezza. Anticipando il prossimo evento, immediatamente, non corri più il rischio di dimenticartelo, perché il tuo cruscotto te lo ricorderà esattamente alla data da te programmata.»

«Tutto ciò può sembrare quasi banale e scontato…» continuò Luciano «…ma prima di utilizzare questo strumento a me capitava, la notte, di svegliarmi all’improvviso ricordando una cosa che avrei dovuto fare l’indomani, e non riuscivo più a riaddormentarmi se prima non mi alzavo dal letto e segnavo sull’agenda la cosa che mi era venuta in mente. Solo allora riuscivo a prendere sonno. Adesso questo non mi capita più, perché l’utilizzo sistematico della tecnica di anticipazione degli eventi mi tranquillizza sul fatto che il mio Cruscotto mi ricorda sempre ogni cosa importante da fare.»

A Matteo non era ancora successo di svegliarsi all’improvviso di notte con un pensiero, ma siccome si fidava dell’esperienza di Luciano aveva deciso di utilizzare anche lui l’anticipazione degli eventi per poter continuare a dormire sonni tranquilli.

«Un altro aspetto importante di questa tecnica…» aggiunse Luciano «è che tu puoi anticipare non solo gli eventi che ti riguardano, ma anche quelli che riguardano altre persone. Supponiamo che un cliente abbia manifestato la volontà di rivedere il contratto in vigore, tu puoi anticipare questo evento per Mimmo, che è responsabile di questa attività. Mimmo, l’indomani mattina si troverebbe questo evento sul suo scadenzario, ed avrebbe tutto il tempo e la tranquillità di programmarselo al momento più opportuno.»

«Quindi evitiamo di telefonargli e di interromperlo mentre sta facendo un’altra cosa, costringendolo a tralasciare quello che stava facendo e a concentrarsi su quello che gli dobbiamo dire, e poi a dimenticare quello che gli abbiamo appena detto per tornare a riconcentrarsi su quello che stava facendo prima di essere interrotto!»

«Sembra uno sciogli-lingua ma è proprio così!» aggiunse Luciano. «Durante il giorno siamo continuamente distratti da richieste estemporanee, non previste e quindi non pianificate. Se tutti anticipassero gli eventi, si risparmierebbe del tempo prezioso, e si lavorerebbe meglio, con più efficacia. Ma anticipare gli eventi è anche, e soprattutto, un fatto educativo per sé e per gli altri, perché aiuta a rispettare gli impegni presi nei tempi promessi!»

«Cosa faremo domani?» chiese allora Matteo, che non vedeva l’ora di cominciare.

«Allora … ecco, queste sono le visite che dovremo fare domani e gli eventi che io ho anticipato…» gli mostrò Luciano. «Più tardi in albergo, se avrai voglia, potresti consultare le anagrafiche delle aziende clienti, iniziare a familiarizzare con i nomi delle persone che vi lavorano e conoscere la storia dei nostri contatti nel passato. Così domani potresti assistere alla visita molto più preparato e partecipe.»

«Lo farò senz’altro!» lo rassicurò Matteo.

Quella sera, dopo cena, Matteo telefonò ad Erika per raccontarle la sua prima giornata fuori dall’azienda. Erika rispose al primo squillo, stava aspettando con impazienza quella telefonata. Erano rimasti al telefono più di mezzora, attaccati a quel filo che li legava come se fossero stati insieme alla loro solita pizzeria. Ed alla fine, a malincuore, si erano scambiati la buonanotte.

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